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In generale, la lavorabilità alla macchina del titanio non è più difficile di quella dell’acciaio inossidabile. Solamente le leghe, ad elevato tenore di elementi alliganti (di prevalente uso aeronautico), possono presentare una maggiore difficoltà. Non presenta, invece, particolari problemi la lavorazione del titanio puro (di grado 1, 2, 3, 4 e 7), a patto di interpretare correttamente le sue caratteristiche chimico-fisiche.
Qualunque macchina utensile, sufficientemente potente per lavorare gli acciai, può essere utilizzata per la lavorazione del titanio, purché venga corredata degli utensili appropriati. Per lavorare il titanio in modo efficiente è necessario prendere in considerazione l’intero processo di lavorazione, perché un singolo elemento non a posto può ostacolare l’efficacia complessiva della lavorazione. La chiave sta nell’equilibrio generale: così come sono importanti la pressione e il volume del refrigerante e il suo impiego ogni elemento contribuisce a fornire la stabilità necessaria: utensile, portautensile, mandrino, macchina utensile, fissaggio e pezzo.
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La decisione di utilizzare un lubrorefrigerante nella fresatura di acciaio temprato o di optare per una lavorazione a secco dipende in larga misura dal processo e dalle caratteristiche del pezzo da lavorare.